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Efiubò. Quali sono i diritti di un richiedente asilo e di un rifugiato in Italia?

da Amisnet.org

A Efiubò, la rubrica radiofonica che risponde ai quesiti e i dubbi legali dei migranti che vivono in Italia, arrivano ancora domande riguardanti l’asilo e i diritti dei richiedenti e dei rifugiati del nostro Paese, questo a causa della mancanza di una legge organica sull’asilo. In questa puntata l’avvocato dell’Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione Loredana Leo fornisce le risposte alle domande che abbiamo raccolto. Di questo articolo è disponibile anche una versione in francese e una in inglese.

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Ho presentato domanda di asilo politico, ho ricevuto un diniego e ora ha presentato ricorso. Mentre aspetto il risultato del ricorso cosa posso fare? Posso frequentare una scuola? Posso lavorare? Posso ricevere cure sanitarie?
Puoi lavorare se sono trascorsi sei mesi da quando ha presentato la domanda di asilo. Nella pratica spesso si pone il problema che il datore di lavoro vede che sul tuo permesso di soggiorno dc’è scritto solo “richiesta asilo” e non c’è scritto “attività lavorativa”, in questo caso puoi rivolgerti a un avvocato che può chiedere alla Questura di aggiungere sul tuo permesso la dicitura “attività lavorativa”. Puoi frequentare corsi parificati così come un qualsiasi cittadino italiano, hai la possibilità di iscriverti al servizio sanitario regionale e quindi di usufruire di tutte le prestazioni offerte dal servizio.

Sono previsti tirocini gratuiti nei programmi di accoglienza per i rifugiati politici?
Molto spesso non esistono corsi specifici, ma il consiglio è di cercare sempre, perchè a volte, se sono stati stanziati finanziamenti pubblici, è possibile trovare qualche tirocinio gratuito.

E’ possibile creare una sezione specifica nel Tribunale Civile per i ricorsi ai rifugiati?
Il parere dell’Asgi è che in Italia, più che creare una sezione specifica, sarebbe necessario investire nella formazione dei giudici, in interpreti o in altri strumenti utili per agevolare la procedura.

Come possiamo e fare e a chi possiamo rivolgerci per far conoscere le reali situazioni politiche del nostro Paese in Commissione e in Tribunale?
Sia la Commissione che il Tribunale dovrebbero approfondire sulla situazione del proprio Paese di origine, il consiglio però è di fare anche delle ricerche individuali e di portare i risultati delle tue ricerche in Commissione oppure di consegnarli al tuo avvocato, che poi li metterà a disposizione del Tribunale.


Quante volte si può fare ricorso contro un diniego della Commissione? E l’avvocato lo devo pagare?

Tre volte. Se c’è un diniego della Commissione si può fare ricorso al Tribunale Civile, se poi anche il Tribunale si pronuncia negativamente si può fare un reclamo alla Corte di Appello e se anche la Corte si pronuncia negativamente ci si può rivolgere alla Corte di Cassazione.
Per il pagamento dell’avvocato, molto spesso le spese sono a carico dello Stato, ma può accadere che alcune volte i Consigli dell’ordine non ammettono i ricorrenti al gratutito patrocinio e perciò sono i migranti stessi a dovere affrontare le spese.

Perchè chi ha il permesso umanitario non può fare il ricongiungimento familiare e chi ha l’asilo si?
Perchè vi è una norma del testo unico immigrazione, l’art.29, che esclude i titolari di un permesso di soggiorno per motivi umanitari dal fare il ricongiungimento.

Quante volte si può rinnovare la protezione umanitaria e sussidiaria?
Non c’è un limite al rinnovo, il problema è che molto spesso il rinnovo ha dei tempi molto lunghi, il termine dovrebbe essere quello di venti giorni, ma spesso nella pratica ci vuole molto più tempo. Se dopo due o tre mesi non hai ricevuto risposta ti consiglio di rivolgerti a un legale.

Come posso fare a lavorare fuori dall’Italia se sono rifugiato in Italia?
Al momento l’unica possibilità è quello di chiedere l’autorizzazione al Ministero competente dello Stato estero dove vuoi andare o al suo consolato in Italia. Ti ricordo che dal 20 maggio del 2013 entrerà in vigore la direttiva che estende la possibilità ai titolari di protezione internazionale (status di rifugiato e protezione sussidiaria) di avere la carta di soggiorno, che consente di circolare liberamente in quasi tutti gli stati dell’Unione Europea. Se avrai i requisiti necessari per avere la carta di soggiorno, come ad esempio la presenza da cinque anni sul territorio italiano, rientrerai nella direttiva.

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