Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

La carovana per i diritti dei migranti, la dignità e la giustizia a Roma

Un'altra tappa ricca di incontri e testimonianze

Il 3, il 4 e il 5 aprile la Carovana si è fermata a Roma. Domenica sera siamo stati ospiti della Comunità di S. Egidio e abbiamo assistito a una lezione di italiano per stranieri durante la quale i migranti presenti ci hanno regalato le proprie preziose testimonianze.
Lunedì mattina i carovanieri e la delegazione tunisina composta da Imed Soltani e da alcune madri alla ricerca dei figli scomparsi si sono recati all’ambasciata tunisina dove però un portavoce si è rifiutato di farli entrare e ascoltarli. A fronte delle proteste e del sit in improvvisato davanti all’ambasciata, sono sopraggiunti anche Digos e militari e, infine, l’ambasciatore tunisino ha concesso un appuntamento per la mattinata successiva. L’incontro tuttavia non ha avuto luogo in quanto, invece di porgere le scuse alle famiglie tunisine per il mancato ascolto, l’ambasciatore le ha pretese con arrogante insistenza.
Successivamente siamo stati all’Ambasciata messicana dove, dopo qualche iniziale resistenza, siamo stati accolti insieme ad Omar, Ana e Lupe per depositare le firme raccolte da Amnesty International per le campagne relative al massacro di Ayotzinapa e ricevere un ascolto superficiale e nessuna risposta.

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Nel pomeriggio di lunedì la Carovana ha preso parte ad altri due incontri: uno presso la Casa delle Donne dove all’intervento di Arturo Salerni, presidente del Comitato Verità e Giustizia per i nuovi desaparecidos, è seguita la sentita e travolgente testimonianza e denuncia di Omar, lo studente sopravvissuto al massacro di Ayotzinapa che viaggia con noi. Dopo un’intervista rilasciata a CarovaneMigranti dall’ex console italiano in Argentina, Enrico Calamai, ha concluso l’incontro Francesco Martone del Tribunale permanente dei popoli, ricordando la deportazione dei profughi siriani, afghani, iracheni e pakistani che sta tristemente avvenendo in questi giorni sulle isole greche.
Parallelamente, una delegazione della Carovana ha partecipato all’incontro presso la Fondazione Basso con Mons. Gian Carlo Perego, Enrico Pugliese e Gianni Togni.
Mons. Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, ha presentato il suo libro Uomini e donne come noi, nel quale presenta i volti dei migranti in fuga da guerre, disastri ambientali e trasformati spesso in nuovi schiavi vittime di tratta e dove ricorda il sacro valore dell’accoglienza e la sua necessità oggi più che mai. Al termine della presentazione sono intervenuti Imed Soltani e Ana Gricelides Enamorado.
La sera i carovanieri sono stati ospiti del centro sociale romano Casetta Rossa dove hanno cenato e scambiato esperienze e testimonianze.
La tre giorni romana si è conclusa nella mattinata di martedì con l’incontro tra Ana Gricelides Enamorado, del Movimiento Migrante Mesoamericano e il Console Generale del suo paese in Italia. Ana viene dall’Honduras e suo figlio è scappato da quel paese per la violenza criminale che lo stesso Governo alimenta. Ora il figlio di Ana è desaparecidos in Messico come migliaia di altri giovani centroamericani. Ana non si stancherà mai di cercarlo, vuole verità e giustizia come tutte le Madri de la Caravana de Madres Centroamericanas. Tuttavia, per l’ennesima volta, Ana non ha ricevuto alcuna risposta se non il superfluo consiglio di richiedere l’aiuto delle autorità internazionali e il rifiuto di qualsiasi assunzione di responsabilità come rappresentanza governativa dell’Honduras.
CarovaneMigranti però non si arrende e, con grinta e determinazione, il viaggio continua alla volta di Pescara dove si arriverà la sera di martedì.

#CarovaneMigranti #PartiConNoi

Marta, CarovaneMigranti

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Marta Peradotto, Carovane Migranti

Attivista di CarovaneMigranti, vive a Torino e insegna in una scuola primaria. Ha partecipato alla carovana #Overthefortress a Idomeni a marzo 2016 e ha visitato vari campi profughi governativi e spontanei ad Atene, Salonicco e sulle isole greche (Lesvos). In Italia ha avuto modo di conoscere e partecipare da indipendente ai presidi di Ventimiglia e Como.