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Mar Mediterraneo: più di 250 Organizzazioni esortano Angela Merkel ad agire

Un appello con tre richieste concrete da parte della società civile

Foto: Christian Gohdes

3 aprile 2019 – Di fronte alle morti nel Mar Mediterraneo e alla situazione catastrofica in Libia si sono rivolte ben più di 250 Organizzazioni civili con un appello indirizzato alla Cancelliera Federale.

Pro Asyl, Medici Senza Frontiere, Amnesty International, Sea-Watch, Seebrücke, Diakonie, Caritas, der Paritätische, Brot für die Welt, der Deutsche Gewerkschaftsbund e molte altre Organizzazioni affermano criticamente: “Noi siamo sconvolti di fronte alle attuali Politiche Europee, che sono sempre più propense all’isolamento e all’utilizzo di deterrenti, e per di più tenendo conto delle morti che sono mille volte tanto. L’obbligo di soccorso in mare è un diritto internazionale e il diritto alla vita non è contrattabile.”

La convenzione internazionale sul soccorso in mare nel Mar Mediterraneo deve essere assicurata. L’Unione Europa si è sentita obbligata a concedere l’accesso ai processi di richiesta d’asilo a coloro che necessitano protezione. È uno scandalo però che gli aiutanti civili vengano ritenuti criminali, solo perché quest’ultimi non hanno più intenzione di stare a guardare l’omissione di soccorso da parte degli Stati Europei.

La cooperazione creatasi tra organizzazioni per i diritti umani e migranti, per il soccorso in mare, associazioni per il sostegno sociale, chiese, sindacati e associazioni giovanili pretendono il riposizionamento della Politica tedesca ed europea:
Piano d’emergenza per i migranti sui barconi: gli Stati Membri ricettivi devono, secondo procedimenti ben precisi, soccorrere coloro a rischio di naufragio, e gli Stati Europei confinanti devono accogliere solidalmente i richiedenti asilo. Il consiglio europeo sui migranti ha elaborato una proposta praticabile, che nell’ambito del diritto europeo vigente può essere già da ora messa in atto.

I Porti Sicuri permetterebbero: molte città tedesche e comuni si sono già espressi a favore nell’accogliere migranti. Per quest’ultimi deve esserci la possibilità di accogliere liberamente ulteriori richiedenti protezione.

Nessun rimpatrio in Libia: gli immigrati che vengono trasferiti in Libia subiscono sistematicamente torture, sono sottoposti a schiavitù e viene esercitato su di loro potere. Qualsiasi tipo di sostegno e collazione con la cosiddetta guarda costiera libica deve essere interrotto. L’Unione Europea e la Germania devono rispettare e attuare il principio di non respingimento come diritto internazionale imperativo.

La politica attuale deve terminare, in quanto non solo viene minacciata la vita degli uomini, ma addirittura la nostra stessa umanità e i nostri valori sono messi a repentaglio.