Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

¡Muros no, Puentes sì! Si conclude la Carovana centroamericana delle madri dei Migranti Scomparsi

di Marta Peradotto, CarovaneMigranti

Photo credit: Ruben Figueroa

La Caravana de Madres de Migrantes Desaparecidos (Buscando vida en caminos de muerte), partita il 15 novembre di quest’anno dalla città di Frontera Comalapa in Chiapas, volge al termine dopo aver raggiunto nuovi importanti risultati e aver costruito robusti ponti di solidarietà e alleanze nella lotta.

Abbiamo seguito il loro viaggio, tappa dopo tappa, manifestando loro il nostro sostegno con l’invio di messaggi video da una parte all’altra dell’Oceano, tante lingue, un unico sogno: ritrovarli.

La dodicesima edizione della Carovana, dedicata a Bertha Càceres, l’attivista ambientale uccisa a marzo del 2016 in Honduras a seguito del suo impegno in difesa dei diritti dei popoli indigeni e del territorio, ha attraversato 11 stati, tra i quali Chiapas, Tabasco, Veracruz, Hidalgo, San Luis Potosí, Guanajuato, Queretaro, Oaxaca e Città del Messico. Stati che rappresentano le varie rotte percorse dai migranti per arrivare negli Stati Uniti, e nei quali si sono verificate scomparse, assassinii e violazioni costanti dei diritti umani.

Photo credit: Animal Politico
Photo credit: Animal Politico

Tre i ritrovamenti avvenuti quest’anno: Norma Janet Rodríguez Ordóñez, guatemalteca, ha riabbracciato sua sorella Malia Aída Rodríguez Ordóñez dopo più di trent’anni che non si vedevano; l’honduregna Ángela Adame ha ritrovato sua figlia, di cui non aveva più notizie da quattro anni, detenuta nel carcere di Zacatecas; infine la signora Reina Edubinia Amaya, madre salvadoregna, ha realizzato il sogno di ricongiungersi alla figlia Juana del Carmen Amaya Quintanilla dopo otto anni, e di conoscere i due nipoti nati nel frattempo.

Ogni ritrovamento trova una partecipazione collettiva nel movimento delle madri, con sentimenti talvolta contrastanti dove, però, la naturale invidia per chi ce l’ha fatta è spazzata via dalla felicità per una “sorella di lotta” e dalla speranza che spinge tutte a continuare e a non arrendersi nella ricerca.

Photo credit: Ruben Figueroa
Photo credit: Ruben Figueroa

Le emozioni forti anche quest’anno non sono mancate, non solo quelle dovute ai ritrovamenti, ma anche per i significativi incontri e scambi avvenuti durante il percorso.

La solidarietà dei migranti di Haiti, le lettere scritte dagli studenti dell’Università Juárez Autónoma di Tabasco, lo scambio e l’esposizione delle scarpe presso il Museo Casa De La Memoria Indòmita, l’abbraccio e il sodalizio con le madri del Movimiento por Nuestros Desaparecidos en México a Città Del Messico, il commovente gesto d’affetto dei giovani messicani che hanno trasformato le foto dei loro coetanei scomparsi in fedeli ritratti a dimensione umana.

Un importante momento della carovana è stato l’incontro tra le madri centroamericane e i familiari dei 43 studenti di Ayotzinapa, durante il quale la nostra amica e compagna Ana Gricelides Enamorado ha potuto rivedere Omar Garcìa Velazquez, uno degli studenti sopravvissuti al massacro e testimone insieme a lei nella carovana italiana di quest’anno.

L’abbraccio tra le Madri Centroamericane e i familiari dei 43 studenti di Ayotzinapa
Il 25 novembre, giorno internazionale contro la violenza sulle donne ha visto alzarsi in coro anche le voci delle madri in marcia, ancora una volta unite nel denunciare le ingiustizie.

Photo credit: conchemopa (Apizaco, Tlaxcala)
Photo credit: conchemopa (Apizaco, Tlaxcala)

La XII Caravana de Madres Centroamericanas si appresta quindi a tornare a casa con rinnovata energia e fiducia nella possibilità di ottenere risposte, non dai governi, bensì dalle centinaia di cuori e sorrisi incontrati durante il lungo tragitto, dalle centinaia di mani strette a simboleggiare l’unione nella battaglia alla ricerca della verità e della giustizia.

Noi siamo con loro, spalla a spalla, cuore a cuore come recita uno dei loro motti principali:
“Hombro con hombro,
corazón a corazón…
Madre a madre.
Somos una sola.”

Marta, CarovaneMigranti

Links utili:
Movimiento Migrante MesoamericanoFBTwitter
Fotografie della Carovana di Ruben Figueroa
Hecho en América – Para los migrantes, todo México es un muro (1ra. parte) – 2/12/2016
CarovaneMigranti

Marta Peradotto, Carovane Migranti

Attivista di CarovaneMigranti, vive a Torino e insegna in una scuola primaria. Ha partecipato alla carovana #Overthefortress a Idomeni a marzo 2016 e ha visitato vari campi profughi governativi e spontanei ad Atene, Salonicco e sulle isole greche (Lesvos). In Italia ha avuto modo di conoscere e partecipare da indipendente ai presidi di Ventimiglia e Como.