Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Nuova pressione alla frontiera di Ceuta

Nelle ultime 24 ore, oltre 1.000 migranti hanno tentato l’ingresso nell’enclave in due episodi distinti. In 187 sono riusciti ad entrare in città dal passo del Tarajal

Foto: Fermo immagine delle registrazione delle telecamere di sicurezza al passo di frontiera ufficiale di Ceuta

All’alba di ieri, martedì 8 agosto, secondo quanto riportato da fonti locali, circa 1.000 migranti avrebbero provato a raggiungere il perimetro di frontiera dell’enclave spagnola di Ceuta partendo dalle foreste del vicino Marocco.

Solo in 200 sarebbero riusciti ad arrivare nei pressi delle barriere che circondano la città, in zona Sidi Ibrahim, mentre tutti gli altri sarebbero stati fermati e respinti dalle forze di sicurezza marocchine prima che potessero raggiungere la valla.

Tuttavia, a causa dello straordinario spiegamento di agenti e delle violente operazioni di respingimento da questi attuate, nessuno, tra i 200 migranti giunti nei pressi del vallado, è riuscito a scavalcare la doppia recinzione che delimita l’enclave.

Da ormai 24 ore la frontiera di Ceuta appare infatti letteralmente blindata, con uno spiegamento di forze su entrambi i versanti della stessa come non se ne vedevano da mesi.

Ad alzare drasticamente l’asticella della vigilanza alle barriere dell’enclave è stato quanto accaduto ieri, quando, tra le 5 e le 6 del mattino, circa 300 migranti hanno tentato di entrare in città dal Passo del Tarajal, il valico di frontiera che regola la mobilità ordinaria tra l’enclave spagnola e il vicino Marocco.

Diversamente dal solito, nell’episodio di ieri i migranti non hanno né forzato le recinzioni, né scavalcato la doppia barriera che circonda la città ma, correndo in un gruppo compatto, sarebbero riusciti a passare attraverso le cancellate del passo di frontiera ufficiale, entrando quindi a Ceuta direttamente dalla strada.

Le autorità cittadine hanno riferito che sarebbero entrati in 187 (tra essi 2 minori), tutti di origine subsahariana, 5 dei quali sarebbero stati prontamente assistiti dalla Cruz Roja e poi trasferiti all’Ospedale cittadino a causa delle ferite riportate nella calca. Tutti gli altri sono stati portati nel CETI di Ceuta, che da diversi giorni è ormai già ben oltre il limite della sua capienza.

L’episodio registrato ieri, proprio per la modalità inusuale secondo cui si è svolto, ha colto letteralmente di sorpresa le forze di sicurezza d’istanza lungo il perimetro dell’enclave, che pure erano già in allerta a seguito dei fatti dello scorso martedì, quando 73 migranti, su un totale di circa 200, erano riusciti a superare la valla in zona Finca Berrocal.

Prima dei fatti delle ultime 24 ore, l’ultimo episodio paragonabile si era verificato nello scorso febbraio, quando in appena 3 giorni furono quasi 900 i migranti entrati nella città di Ceuta attraverso le barriere. Da allora, la polizia marocchina aveva incrementato notevolmente la vigilanza nei pressi delle principali vie di accesso e fuga dal Monte Gurugù, aumentando inoltre il numero degli agenti in servizio lungo il perimetro dell’enclave. Stessa cosa aveva disposto il governo di Madrid, che appena pochi giorni fa ha ufficialmente confermato la permanenza in città di 5 nuclei del corpo speciale di sicurezza della Guardia Civil, da febbraio operativi alla frontiera di Ceuta in aggiunta agli agenti effettivi.

L’incremento della vigilanza alla frontiera – e l’inasprimento della repressione portata avanti nelle foreste del Marocco – ha fatto sì che per diversi mesi i riflettori sulle due enclave spagnole di Ceuta e Melilla restassero spenti. Nei primi giorni di luglio due diversi tentativi di accesso a Ceuta erano stati sventati sul nascere, mentre a Melilla la scorsa settimana circa 400 migranti hanno provato a superare le barriere, riuscendovi solo in 4.

È probabilmente anche a ciò che si deve il parziale cambiamento nella strategia utilizzata dai migranti per entrare nelle due città. Oltre a quanto accaduto ieri, è di pochi giorni fa la notizia per cui i trafficanti, confondendosi nell’andirivieni delle piccole imbarcazioni da turismo che quotidianamente transitano nelle acque antistanti le due enclave, sempre più di frequente trasporterebbero i migranti a bordo di moto d’acqua per lasciarli, in piccoli gruppi, direttamente sulle spiagge di Ceuta e Melilla.

A ciò bisogna aggiungere che negli ultimi mesi si sta assistendo ad un notevole aumento degli sbarchi sulle coste andaluse, fattore che già a metà dell’anno sta portando il numero degli arrivi dei migranti in Spagna a superare il dato consolidato relativo all’intero 2016.

È prevedibile che nelle prossime settimane si assista ad un rinvigorimento della pressione migratoria alle frontiere spagnole, tanto per via marittima, quanto attraverso le barriere di Ceuta e Melilla: proprio nelle ultime ore l’AEGC (Asociación Española de Guardias Civiles) ha reso noto che nelle zone prossime alle due enclave vi sarebbero oltre 3.000 migranti pronti a tentare il salto verso l’Europa.