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Open Arms: archiviata l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina

“Siamo felici di apprendere che un ulteriore passo verso la verità è stato fatto”

Dopo un anno di indagini, il Gip di Catania, Nunzio Sarpietro, decide di accogliere la richiesta di archiviazione fatta dalla Procura per l’inchiesta aperta in seguito allo sbarco, avvenuto il 17 marzo 2018 nel porto di Pozzallo, delle 218 persone che si trovavano a bordo della nave Open Arms.

L’indagine vedeva coinvolti il Capitano Marc Reig e la Capo Missione Anabel Montes Mier, accusati di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina.

L’obiettivo primario è quello di salvare i migranti e portarli in Italia, senza rispettare le norme, anzi violandole scientemente”, questa l’accusa rivolta alla ONG spagnola, con particolare riferimento al rifiuto di consegnare donne e bambini, già tratti in salvo a bordo della nave umanitaria, alla cosiddetta guardiacostiera libica.

“Siamo felici di apprendere che un ulteriore passo verso la verità è stato fatto, ribadiamo di aver sempre operato nel rispetto delle Convenzioni Internazionali e del Diritto del Mare e che continueremo a farlo mossi da un unico obiettivo: difendere la vita e i diritti delle persone più vulnerabili”, afferma Proactiva Open Arms.

“Siamo fiduciosi – conclude l’organizzazione – che le evidenze giudiziarie che stanno emergendo in questi ultimi mesi potranno costituire un argine verso le scellerate scelte della politica europea e sapranno ricostruire con chiarezza una tragica pagina storica, quella delle migliaia di vite annegate nel Mediterraneo Centrale e del silenzio dell’Europa“.

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Proactiva Open Arms è un’organizzazione non governativa che sovrintende ai diritti umani in mare, ha iniziato i suoi lavori di salvataggio a aesbo (Grecia) nel settembre 2015, dove ha salvato migliaia di persone nel Mar Egeo. Nell’estate 2016 ha ampliato la sua missione nel Mediterraneo centrale, dove ha salvato 15.000 vite a bordo della barca a vela Astral in 4 mesi. Da quando è iniziata la missione nel Mediterraneo centrale, sono state salvate 26.500 persone, 5.000 a bordo dell’Open Arms. Tutto grazie alle donazioni della società civile.