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Specchio straniero – La questione ungherese

da Amisnet.org

La progressiva chiusura della “rotta balcanica” – con la costruzione di muri dall’Austria alla Macedonia – ha cambiato profondamente il volto dell’Europa che conoscevamo. “Sicurezza” e “controllo” sono diventati parole d’ordine, in un processo che ha, nel corso dei mesi, portato al progressivo blocco dei flussi migratori provenienti dalla via maggiormente “sicura” – la “rotta balcanica”, appunto – costringendo molti più richiedenti asilo ad attraversare il Mar Mediterraneo con imbarcazioni di fortuna.

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Il paese che ha fatto da apripista in questo processo è stato l’Ungheria governata dal leader xenofobo Viktor Orbàn, che nel luglio 2015 ha edificato il primo muro al confine con la Serbia. A distanza di quasi un anno, dopo che molti altri paesi europei hanno seguito il cattivo esempio, com’è la situazione in Ungheria? Come funziona l’accoglienza nel paese governato da Orbàn?
Shahid, Daniel e Giulia hanno intervistato lo scorso aprile Isky e Lila, che lavorano per due associazioni che offrono supporto e accoglienza ai migranti in Ungheria.