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Università degli Studi di Padova – Master in Studi Interculturali: Saperi e pratiche per l’accoglienza dei richiedenti asilo

Presentazione domanda di preiscrizione entro il 29 novembre 2016 - Inizio lezioni: gennaio 2017

Foto: Baobab (Roma) - Gian Luca Bertarelli

Università degli Studi di Padova
Master in Studi Interculturali
Saperi e pratiche per l’accoglienza dei richiedenti asilo
Iscrizioni aperte fino al 29 novembre 2016

Si rinnova la proposta del Master in Studi Interculturali dell’Università degli Studi di Padova. Giunto alla 17esima edizione, per il 2017 propone un percorso mirato all’accoglienza dei richiedenti asilo.

Il Master di I livello in Studi Interculturali, nato nel 1999 come prima esperienza pilota in Italia, si colloca in un contesto di estrema attualità. Prendendo atto di una necessità presente a livello nazionale, mira a formare operatori che lavorano nell’ambito dell’accoglienza degli immigrati, con particolare riferimento ai richiedenti protezione internazionale.
Su tutto il territorio nazionale – ed in particolare nell’area padovana – vi è stato il progressivo sorgere di una molteplicità di strutture residenziali destinate all’accoglienza dei richiedenti asilo, che necessitano di assumere operatori formati e competenti. Fra di esse, la Cooperativa Percorso Vita Onlus finanzia una borsa di studio per l’iscrizione al Master.

Il percorso di studi intende far acquisire le competenze teoriche e pratiche adeguate a rispondere a tale esigenza. Fornisce informazioni sui processi migratori e le trasformazioni ad essi collegate, consente di mettere a confronto gli itinera che caratterizzano i percorsi dei richiedenti asilo, trasmette conoscenze sulle aree d’origine, sviluppa competenze comunicative e relazionali, fornisce strumenti per la gestione dei conflitti, la promozione dell’empowerment e del dialogo interculturale.

Il Master forma figure che possono trovare impiego sia nell’ambito dell’amministrazione pubblica sia nel privato sociale nel settore dell’accoglienza degli immigrati, con particolare riferimento ai richiedenti protezione internazionale. Si rivolge anche ad operatori già inseriti in contesti lavorativi che intendano aggiornare le proprie competenze o acquisire specifiche abilità per lavorare in contesti che coinvolgono la relazione con l’utenza immigrata.

La durata del corso è annuale (60 crediti).
Le lezioni avranno inizio a fine gennaio 2017, si svolgeranno in presenza (obbligo di frequenza del 70%) e verranno effettuate settimanalmente, nelle giornate di venerdì e sabato, nel periodo gennaio-luglio ed eventualmente dopo la pausa estiva, nei mesi di settembre e ottobre.
La didattica è completata da 200 ore di stage con la stesura di un elaborato finale. Per chi già opera nel settore, lo stage potrà essere sostituito da un’attività di project work.
L’accertamento finale di profitto avverrà attraverso la discussione di una tesina di approfondimento e della relazione di stage/project work entro dicembre 2017.

Corsi singoli:
Alcuni insegnamenti saranno proposti sotto forma di corsi singoli.
Per maggiori dettagli si rimanda al relativo avviso di selezione “Corsi singoli nei Master” che sarà disponibile sul sito http://www.unipd.it/master.

Presentazione della domanda di preiscrizione: entro il 29 novembre 2016
Inizio del Master: fine gennaio 2017
Avviso di ammissione disponibile su: www.unipd.it/studi-interculturali-accoglienza-richiedenti-asilo
 

Per informazioni:
Università degli Studi di Padova
Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari
[email protected]
Tel. +39 049 8274821


Master in Studi Interculturali

Saperi e pratiche per l’accoglienza dei richiedenti asilo

Obiettivi
Prendendo atto di una necessità presente a livello nazionale, il Master mira a formare operatori che lavorino nell’ambito dell’accoglienza degli immigrati, con particolare riferimento ai richiedenti protezione internazionale. Su tutto il territorio nazionale – ed in particolare nell’area padovana -, infatti, vi è stato il progressivo sorgere di una molteplicità di strutture residenziali destinate all’accoglienza dei richiedenti asilo, che necessitano di assumere operatori formati e competenti. Il percorso di studi intende far acquisire le competenze teoriche e pratiche adeguate a rispondere a tale esigenza. Fornisce informazioni sui processi migratori e le trasformazioni ad essi collegate, consente di mettere a confronto gli itinera che caratterizzano i percorsi dei richiedenti asilo, trasmette conoscenze sulle aree d’origine, sviluppa competenze comunicative e relazionali, fornisce strumenti per la gestione dei conflitti, la promozione dell’empowerment e del dialogo interculturale.

Aree tematiche

1. Teorie e metodi dell’intercultura
2. Immigrazione e Istituzioni
3. Teorie e pratiche per l’accoglienza

Monte ore complessivo: 300 ore di didattica + 200 ore di stage

Docenti

Adone BRANDALISE
Paolo COTTONE
Fiona DALZIEL
Luisa DE PAOLI
Silvia FAILLI
Mauro FERRARI
Marcello GHILARDI
Mara MABILIA
Roberto MAZZINI
Devisri NAMBIAR
Teodora NICOLAE
Elena OSTANEL
Vincenzo PACE
Marco PAGGI
Farah POLATO
Khalid RHAZZALI
Serena SCARABELLO
Valentina SCHIAVINATO
Donatella SCHMIDT
Alessio SURIAN
Giampiero VECCHIATO

Insegnamenti

Teorie e pratiche nell’intercultura – N. 6 ore
Le lezioni si propongono di fornire una prospettiva di riflessione unificante, orizzontale e pluridisciplinare ai diversi insegnamenti del Master. Intendono favorire lo sviluppo di una propensione all’interconnessione dei saperi, e di questi con le tecniche d’intervento che verranno presentate e con le pratiche d’azione che potranno essere concretamente sperimentate. Verrà promossa la possibilità di interrogarsi in forma critica sul senso complessivo del percorso che si andrà ad effettuare, sugli itinerari di ricerca ed approfondimento che potranno essere intrapresi, sulle criticità che potranno essere incontrate e sui punti di momentaneo approdo che potranno essere conseguiti. In questo modo, avendo al proprio centro i concetti ed i temi dell’intercultura, così come le questioni connesse ai fenomeni migratori, le problematiche sociali e politiche che ad essi si correlano a livello nazionale ed internazionale, le questioni giuridiche e quelle economiche che attraversano i vari fenomeni, verrà sollecitata l’adozione di una modalità di lavoro che sia idonea ad una prospettiva di accoglienza e dialogo con l’alterità.

Lessico dell’intercultura: parole, concetti, simboli – N. 6 ore
L’insegnamento prevede lezioni partecipate che comprendano momenti di discussione e confronto tra studenti e docente. Verranno fornite le nozioni di base necessarie per mettere a punto la cornice concettuale e la terminologia che caratterizza la prospettiva interculturale; si effettuerà un’introduzione alla nozione di cultura ed agli strumenti concettuali attraverso cui è stato elaborato un pensiero interculturale, tenendo conto del dibattito che si è sviluppato su multiculturalismo, interculturalità, transculturalità in senso storico, antropologico e filosofico; si problematizzerà intorno ai propri sistemi di riferimento, cercando di mettere in questione i propri orizzonti di senso ed effettuando una delucidazione ed un’analisi critica dei concetti di identità e differenza, “scarto differenziale” e “risorsa”; si costruiranno possibilità di confronto tra nozioni capitali delle tradizioni di pensiero appartenenti a culture diverse, mettendo in discussione la nozione di identità del soggetto stesso che si pone tali interrogativi; si problematizzerà intorno ai concetti di “universale”, “comune”, “verità”; si affronterà il tema del rapporto tra pensiero, lingua e scrittura; ci si interrogherà sulle possibilità ed i limiti del dialogo interreligioso. Saranno interlocutori privilegiati di queste riflessioni filosofi come Panikkar, Jullien, Wimmer, Mall, Nishida, Pasqualotto ed antropologi come Amselle, Remotti, Aime, Augé.

Elementi di Psicologia interculturale – N. 12 ore
Il percorso sarà articolato in tre parti: una prima parte teorica, dedicata alla presentazione dei fondamenti della psicologia interculturale, intesa come prospettiva innovativa per la lettura delle differenze culturali, e della comunicazione interculturale; una seconda parte metodologica, rivolta all’introduzione di approcci e metodi di analisi situata, focalizzati sullo studio delle narrazioni e del discorso nel contesto sociale; un’ultima parte applicativa, riservata all’analisi e alla discussione di alcune esperienze di ricerca rivolte allo studio della comunicazione interculturale nei servizi, delle costruzioni narrative e alle pratiche di posizionamento e, infine, delle rappresentazioni prodotte dai mass media.
In modo particolare verranno trattati i temi dell’accesso e della comunicazione interculturale nei servizi, delle pratiche di posizionamento nei discorsi di dirigenti, mediatori e operatori dei servizi, della costruzione narrativa e dei posizionamenti identitari degli “utenti”, delle rappresentazioni nello spazio pubblico con riferimento ai discorsi dei mass media.

Competenze interculturali – N. 12 ore
Il corso intende sviluppare la capacità di riconoscere e di agire rispetto alla diversità culturale, in particolare in relazione ai processi relazionali, organizzativi e comunicativi della vita quotidiana e dei contesti professionali. Attraverso esempi pratici e riferimenti a cornici teoriche interdisciplinari viene affrontata l’importanza della dimensione culturale nella vita quotidiana in riferimento al modo in cui la cultura interseca ed influenza i processi relazionali, organizzativi e comunicativi. S’incoraggeranno i partecipanti a prendere in considerazione diverse prospettive teorico-pratiche e l’approccio trans-moderno (Dussel, Latour) e de-coloniale (Fanon, Quijano); si offrirà un’introduzione alle competenze interculturali, in particolare al manuale SAGE (2009) curato da D. Deardorff e al testo UNESCO (2013) “Intercultural Competence: Conceptual and Operational Framework” che riprende le sette competenze individuate nel Report del 2011. Il corso è centrato sull’apprendimento esperienziale e sulla riflessione su casi studio ed incidenti critici e si avvale di una piattaforma on-line per la condivisione di materiali utili e l’utilizzo di forum di riflessione.

Geopolitiche della migrazione – N. 30 ore
La configurazione dei flussi migratori che s’indirizzano verso l’Europa e che coinvolgono in misura significativa l’Italia rende evidente la necessità di leggere il fenomeno delle migrazioni come momento interno al complesso di processi che stanno rideterminando gli assetti della politica e dell’economia su scala globale, cambiando volto alla geografia umana mondiale. Dopo una prima parte introduttiva, il modulo ospiterà lezioni seminariali volte a mettere a fuoco le situazioni presenti nelle principali aree di provenienza degli immigrati che approdano nel territorio nazionale, con particolare riferimento al mondo africano (Corno d’Africa, Africa Subsahariana, Nordafrica), al Vicino Oriente e al Medio Oriente (Pakistan, Afghanistan), ma non dimenticando le altre aree di provenienza degli immigrati ed il più generale scenario della geo-politica su scala mondiale. In questo modo verrà evidenziata l’importanza di decostruire i lessici dei saperi dello Stato e del mercato, mettendo fortemente in gioco la fisionomia inedita delle dinamiche con le quali siamo chiamati a confrontarci; si metterà a fuoco, inoltre, la necessità di riconoscere l’impronta di una complessa rete di interazioni nel concreto delle storie e della realtà fisica e psichica dei migranti e di quanti si trovano ad essere i loro interlocutori: un ingrediente indispensabile nel definire metodi e stili d’intervento nelle situazioni in cui si articolano i percorsi dell’accoglienza.

Socio-antropologia delle migrazioni – N. 18 ore
Il modulo si propone di guardare agli strumenti offerti dall’antropologia culturale – cultura, identità, appartenenza, unità, diversità, etnocentrismo, relativismo – per comprendere meglio gli scenari contemporanei della mobilità volontaria e forzata e i percorsi di reinsediamento dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Dinamiche legate alle partenze, agli arrivi, ai ricollocamenti, ai ritorni immaginari o reali saranno affrontate in questo percorso formativo offrendo una lettura articolata dei processi che spingono alla migrazione e delle dimensioni culturali che regolano le politiche d’accoglienza, le pratiche di inclusione e l’interazione con il territorio. A questo scopo si metteranno a confronto esperienze di lavoro concrete con testimonianze etnografiche significative, promovendo una lettura critica di entrambe. La visione di materiale documentaristico accompagnerà questo percorso di conoscenza e di riflessione.

Dall’Italia all’Europa – N. 12 ore
La vicenda delle migrazioni ha visto i principali paesi europei reagire al fenomeno migratorio elaborando strategie e producendo tradizioni politiche e giuridiche assai differenti. Si può parlare di diversi modelli d’accoglienza nei casi, quanto meno, del Regno Unito, della Francia, della Germania e dei Paesi scandinavi, oltre che, in forma più problematica, nei Paesi mediterranei quali l’Italia e la Spagna. Su questo quadro interviene, in misura sempre più rilevante, l’elemento rappresentato dal non semplice coordinamento delle politiche della migrazione nella cornice dell’Unione Europea. Nel modulo verranno esaminate, in prospettiva storica ed in relazione al presente, sia le varie tipologie di gestione del fenomeno migratorio presenti in Europa, sia, in particolare, i problemi legati al condizionamento reciproco esercitato dalle politiche pubbliche sugli orientamenti e le scelte dei singoli Paesi europei. Verrà fatta una disamina delle diverse situazioni presenti e saranno presentati specifici casi, in modo da fornire un quadro articolato delle problematiche e da costruire una mappa delle possibilità e degli itinerari con i quali i richiedenti sono chiamati a confrontarsi e che rappresentano motivo di interesse ed attrazione o di avversione e repulsione.

Le religioni nella migrazione – N. 18 ore
Il modulo si caratterizza per il fatto di trattare problematiche di socio-antropologia delle religioni. In tale ambito verranno fornite alcune informazioni di base sugli elementi caratterizzanti le diverse appartenenze religiose e verranno affrontate tematiche relative al cambiamento socio-religioso in Italia, alla mappatura dei luoghi di culto, al profilo delle nuove leadership religiose, degli stili comunicativi (inclusi i new media) e dei modelli organizzativi. L’obiettivo del modulo è quello di comprendere il rapporto fra religione e migrazioni in una società storicamente a monopolio religioso cattolico. Un particolare risalto verrà conferito alla complessa realtà dell’esperienza vissuta dai credenti di fede islamica nel contesto europeo e italiano, con riguardo anche al modo in cui la risorsa simbolica rappresentata dall’Islam interagisce con le sollecitazioni provenienti dalle trasformazioni socioculturali del contesto d’accoglienza. Verrà dedicata una particolare attenzione, inoltre, alle forme di religiosità connesse con le culture religiose africane nelle quali elementi tradizionali s’incrociano con le forme storiche del messaggio cristiano (come nel caso delle Chiese Pentecostali), oltre a quelle che mantengono e rivendicano una loro autonomia rispetto alla mediazione delle religioni monoteiste.

Diritto dell’immigrazione – N. 18 ore
Il corso fornirà le conoscenze di base relativamente al quadro giuridico che regolamenta la posizione degli immigrati nel contesto nazionale, con particolare riferimento all’area dei richiedenti asilo. Verranno trattati i problemi connessi all’acquisizione della cittadinanza, al diritto del lavoro, alla regolarità ed irregolarità delle posizioni ed alle conseguenze connesse alle specifiche posizioni giuridiche. Attraverso studi di caso, saranno portate all’attenzione le modalità con cui le Istituzioni Pubbliche recepiscono le normative nazionali in tema di immigrazione e di integrazione e progettano gli interventi volti ad implementare le strategie di accoglienza ed a favorire il miglioramento della condizione sociale complessiva del soggetto migrante. In modo più specifico ci si addentrerà sul tema del diritto di asilo: evoluzione storico-giuridica del diritto di asilo nel quadro normativo nazionale e comunitario; i fenomeni emergenziali dei c.d. “profughi” e l’ardua distinzione tra immigrati c.d. economici, e “veri” asilanti. I diritti dei richiedenti nelle more della procedura a seguito del dlgs.142/2015; la natura e le modalità dell’accertamento del diritto alla protezione internazionale; l’assistenza del richiedente e la ricerca di prove dirette od indirette; organizzazione e funzioni della Commissione; contenuto della domanda di protezione internazionale e modalità di esame del richiedente; cenni sulla tutela giurisdizionale; i minori stranieri non accompagnati.

Itinerari, casistiche, procedure – N. 18 ore
Il modulo ospiterà diverse competenze, per pervenire alla costruzione di un quadro articolato di informazioni sugli itinerari che coinvolgono gli immigrati sul territorio nazionale. Con riferimento alle varie strategi emesse in opera negli ultimi anni dallo Stato italiano e dalla Comunità europea a fronte dell’accresciuto flusso migratorio, si forniranno le indicazioni per comprendere le caratteristiche delle diverse tipologie di strutture che sono state di volta in volta istituite (Cda, Cpsa, Cara, CIE…), in modo da problematizzare intorno agli itinerari che caratterizzano i vari percorsi e differenziando in particolare fra quanto previsto nell’ambito del sistema integrato SPRAR e quanto si verifica nella realtà delle situazioni che danno adito all’inserimento in strutture di privati, associazioni e cooperative che lavorano in convenzione con le Prefetture. In modo più specifico, verranno fornite le informazioni relative agli itinera procedurali che caratterizzano vari ambiti: la sanità, l’accesso al sistema di istruzione ed ai percorsi di formazione, le possibilità d’inserimento lavorativo, la ricerca dell’alloggio. Collegandosi con il modulo sul Diritto dell’Immigrazione, ci si soffermerà sulle diverse possibilità previste dalla normativa e sulle problematicità che si presentano area per area, distinguendo anche fra gli itinerari cui sono soggetti gli adulti e quelli che mettono in gioco i minori, con particolare riferimento ai minori stranieri non accompagnati.

Attori, metodi e strumenti dell’operatività – N. 30 ore
Il percorso prenderà in esame aspetti interdisciplinari (sociologici, antropologici, della mediaizone interculturale e della prassi normativa) nell’articolazione degli interventi concreti, lo studio di un ampio spettro della casistica inerente alle azioni interculturali, includendo l’analisi delle questioni problematiche e della declinazione e interconnessione dei vari ruoli chiamati ad interfacciarsi. Si indagheranno le peculiarità dell’operatore dell’accoglienza, dell’operatore legale, del mediatore culturale e delle altre professionalità che possono o devono interagire, approfondendo le modalità operative specifiche e facendo rilevare complessità ed elementi critici in ogni fase del rapporto con l’utenza straniera, con i colleghi, con la rete dei servizi e con le istituzioni. Un’attenzione particolare sarà riservata alla modulazione della dimensione comunicativa in ciascuno stadio dello svolgimento delle attività, sia nei momenti di accoglienza e gestione della quotidianità, sia nella preparazione delle istanze, sia in fase progettuale, pre o post esito, offrendo una gamma di saperi pratici e di strumenti operativi. Un ampio rilievo verrà riservato all’analisi di tutti gli aspetti correlati all’assistenza, al colloquio interculturale e alle tecniche di preparazione del richiedente all’audizione presso le Commissioni Territoriali.

Comunicazione, relazione, organizzazione – N. 30 ore
Il corso pone la questione di come comunicare efficacemente a livello interpersonale, nelle organizzazioni e con gli stakeholder. Ha un’articolazione modulare, pertanto sarà organizzato in parti distinte e fra loro coordinate, ognuna affidata a specifici professionisti che costruiranno un percorso articolato e coerente attraversando diverse aree tematiche:
– Parlarsi! Informazione, comunicazione o relazione per comunicare efficacemente?
– Gestire l’accoglienza. L’impossibilità di “non comunicare” e le dinamiche dell’ascolto; come farsi capire dall’interlocutore e adattare il linguaggio; la scelta dei canali; il feed back; la gestione dei propri stati d’animo.
– Fare rete, lavorare in équipe. Fare rete e network nelle organizzazioni, tra le organizzazioni, tra le organizzazioni ed il territorio. Chiarezza interiore, meta, principio di equità, scelta dei compagni di viaggio, pensiero e azione, responsabilità individuali nel cammino condiviso.
– Relazionarsi con i mass media. Governare le relazioni on e offline: i meccanismi di funzionamento del sistema dei media; i principali strumenti e le modalità più efficaci per veicolare le informazioni provenienti dall’interno dell’organizzazione verso gli organi di stampa.
– Progettare nel territorio. Analisi delle politiche territoriali e costruzione della mappa; case study: individuazione di condizioni di efficacia e di inefficacia; analisi di possibili linee di finanziamento e individuazione di possibili azioni progettuali.

Strumenti per l’apprendimento linguistico – N. 6 ore
Questo modulo affronterà alcuni dei modi in cui è possibile migliorare le proprie competenze linguistiche facendo riferimento a progetti promossi dal Centro Linguistico di Ateneo (CLA) dell’Università di Padova. Il primo è quello del tandem learning, uno scambio tra parlanti di lingue diverse che favorisce lo sviluppo delle abilità linguistiche e delle conoscenze culturali tramite la conversazione o altre forme di comunicazione; in questi scambi sono generalmente gli stessi partecipanti a decidere come organizzare l’incontro, negoziando i contenuti da discutere ed il tempo da dedicare a ciascuna lingua. E-tandem, invece, rappresenta una forma di insegnamento a distanza tra pari con interazione tramite vari strumenti online, ad esempio: video conferenze, Skype, WhatsApp, e-mail. Il modulo prenderà anche in considerazione l’apprendimento linguistico attraverso il teatro, una pratica ormai consolidata all’Università di Padova; le tecniche teatrali hanno avuto un ampio uso nell’insegnamento linguistico dall’avvento dell’approccio comunicativo, ed il loro valore è stato confermato da studi sull’apprendimento linguistico e sulla pedagogia delle lingue. Altri progetti del CLA che saranno presentati e discussi sono: le Conversazioni Creattive (piccoli gruppi di conversazione informale), il Portfolio Europeo delle Lingue (PEL) e le risorse online per l’apprendimento autonomo delle lingue.

L’Audiovisivo come risorsa – N. 6 ore
Il modulo è volto a fornire degli strumenti di analisi per riflettere sulle possibilità e modalità d’uso dell’audiovisivo nell’abito delle strutture in cui gli operatori andranno concretamente ad operare, nei percorsi d’integrazione degli immigrati e, soprattutto, laddove s’intende promuovere una dimensione di rapporto di carattere interculturale. Verranno presentate alcune manifestazioni d’interesse cinematografico ed audiovisivo e si forniranno indicazioni sulla reperibilità di materiale d’interesse, inoltre, si problematizzerà intorno alle possibilità e modalità di fruizione dello strumento filmico, riflettendo sulle consuetudini e gli impliciti più comunemente in uso a questo livello, affrontando la questione dei video partecipativi e delle implicazioni connesse alla loro realizzazione e fruizione.

Il Teatro dell’Oppresso come strumento di formazione ed intervento – N. 30 ore
Il laboratorio verrà organizzato come un’attività pratica volta a far acquisire ai partecipanti le competenze di base per utilizzare gli strumenti del Teatro dell’Oppresso nell’ambito dei centri di accoglienza per richiedenti asilo. Dopo una prima fase d’introduzione teorico-metodologica in cui si forniranno le informazioni di base sugli elementi caratterizzanti il Teatro di Boal (congiuntamente con l’approccio di Freire e di Sviluppo di Comunità), si procederà a far conoscere, sia a livello teorico che sperimentandole su di sé, alcune delle tecniche principali messe a punto da Boal stesso: i giochesercizi, il Teatro-Immagine, il Teatro-Forum. Si metteranno a tema gli obiettivi ed i nodi che caratterizzano il lavoro con i richiedenti asilo (problemi con la struttura, coi gli altri rifugiati, con gli operatori, con i cittadini, con la Commissione), si individueranno gli strumenti tecnici più utili per entrare in modo approfondito nelle problematiche che caratterizzano il ruolo degli operatori nei centri di accoglienza e le sfide a cui devono far fronte e si progetterà un piccolo intervento da effettuare nei Centri di accoglienza disponibili. Dopo una verifica delle sperimentazioni effettuate si perverrà alla costruzione di piccole scene da rappresentare con i richiedenti asilo che verranno proposte in un Forum finale a cui potrà essere invitata anche la cittadinanza.

Testimonianze – N. 30 ore
Nel corso dell’anno potranno essere ospitati operatori, richiedenti asilo, volontari, membri di associazioni e cooperative, esponenti delle istituzioni pubbliche, responsabili di progetti, dirigenti di strutture, giornalisti, esponenti delle diverse comunità di immigrati, esponenti delle comunità religiose, operatori legali, mediatori, ricercatori, esperti dei diversi settori d’interesse, singoli o gruppi di cittadini che, con la loro testimonianza, possano fornire ulteriore ed utile materiale di riflessione per lo svolgimento del percorso formativo. Le testimonianze verranno proposte ed organizzate dai docenti responsabili delle diverse aree tematiche in modo che possano corroborare o aprire ulteriori prospettive di analisi rispetto a quanto presentato, ma potranno essere proposte ed organizzate anche con l’ausilio degli studenti stessi del Master, i quali, in tal caso, saranno chiamati a gestire anche operativamente gli incontri, predisponendo le modalità che di volta in volta saranno ritenute più idonee per la loro realizzazione.

Laboratorio di supervisione – N. 30 ore
Il laboratorio si svolgerà durante tutto il percorso del Master. Fin dall’inizio delle lezioni gli studenti verranno inseriti in strutture di accoglienza per richiedenti asilo nel cui ambito svolgeranno un’attività di stage per un minimo di 200 ore ciascuno. Gli incontri laboratoriali verranno effettuati in parallelo con tale attività, costituendo un gruppo di lavoro che s’incontrerà con cadenza regolare con il coordinamento di un esperto. Nell’ambito degli incontri gli studenti saranno chiamati a confrontarsi sulle esperienze che staranno effettuando nelle rispettive strutture, mettendo a confronto i diversi stili ed analizzando le problematiche che incontreranno nei rispettivi contesti di stage. Il percorso, pertanto, sarà prevalentemente centrato sui casi e le situazioni concretamente incontrate ed in tal senso, talvolta, potrà accogliere al proprio interno esperti che coadiuveranno il gruppo nell’analisi critica delle situazioni presentate. Non mancheranno, d’altra parte, momenti di auto-centratura focalizzati sulle modalità di comunicazione, che consentano di affinare le capacità di ascolto, perseguire una maggiore consapevolezza delle dinamiche retrostanti le diverse interpretazioni, sviluppare abilità di gestione delle situazioni relazionali problematiche, pervenendo ad una più chiara comprensione degli stimoli teorici che saranno stati forniti nell’ambito delle lezioni e ad una più solida acquisizione delle competenze.