Emanuela Zampa ha realizzato un reportage fotografico del campo informale che si era creato a Ventimiglia, lungo le sponde del fiume Roja.
48 fotografie scattate tra gennaio e aprile, mese in cui il campo è stato sgomberato.
“Si tratta di una lettura critica che vuole comunicare tramite l’immediatezza della fotografia ed un commento pungente, cercando di far riflettere più persone possibili sulla situazione che si è creata in conseguenza della chiusura della frontiere“, scrive Emanuela. “Uno degli obiettivi è anche quello di far sapere come queste persone si fossero creati un luogo in cui fermarsi – seppur forzatamente – e sentire di essere per un momento di nuovo padroni della propria vita“.
Il reportage è stato realizzato in collaborazione con il progetto 20K. Alcuni degli scatti riprendono anche momenti di attività all’interno dell’Eufemia Info & Legal Point.
Il gruppo di attivisti e volontari presenti a Ventimiglia – conclude la fotografa – “rappresentano quella parte di società civile che comprende la necessità delle persone migranti di autodeterminazione e mette a disposizione tempo e capacità per cercare di rispondere alle necessità basiche delle persone, e lo fa nonostante la pressione delle forze dell’ordine e l’avversità della narrazione mediatica“.
1. Benvenuti a Ventimiglia.
L’Hotel Miraponte si trova proprio a due passi dal centro e dai negozi eleganti. Appena passata la ferrovia.
3. Verrete accolti dall’imponente colonnato, immerso nel verde, che caratterizza la struttura. Molto ampio e arioso, nulla toglie alla splendida vista.
4. Adatto ad ogni stagione, d’estate, il fiume in cui si rispecchia fornisce igiene e frescura; l’inverno, si caratterizza per un microclima unico, che trasforma la zona in un’area Spa davvero speciale.
5. Per completare il percorso di benessere psico-fisico, è stata allestita anche un’area per la meditazione, da cui godere delle emozionanti variazioni di paesaggio.
6. La natura rigogliosa offre un sistema di riscaldamento tipico della zona, che può essere implementato da selvaggi e romantici falò.
11. Per gli ospiti più giovani sono garantite avventure al limite dell’estremo.
12. Ma non mancano corsi di sopravvivenza per famiglie e ragazze madri, nella splendida location naturale delle nostre montagne. Per le ragazze single è politica dell’Hotel Miraponte scambiarsi gratuitamente i servizi.
13. Il miniclub è apertoH24, si gioca a fare i grandi e a nascondino.
15. La cena è il momento socialmente più bello, tutti insieme, la sala da pranzo sembra un parcheggio. Sembra. Chiedete, e avrete il vostro pasto.
17. L’area dell’Hotel è al momento interessata da fenomeni di volontarismo randagio, per cui stiamo cercando di attrezzarci, con l’aiuto delle forze dell’ordine che conoscono ognuno di loro.
18. Allo stato attuale dei lavori, questi branchi incontrollati di umanoidi non hanno ancora manifestato il necessario amore per l’azienda, e continuano imperterriti a credere nella gratuità delle loro azioni ed in un’accoglienza priva di controlli e confini.
20. Ma siamo convinti che si ricrederanno, la bassa stagione arriva per tutti.
Per ora non si arrendono.
24. Li troverete ad attendervi la notte, in stazione, fino all’ultimo treno.
25. Vi daranno il benvenuto, un piccolo spuntino, le informazioni per la colazione. Una coperta.
27. Questo è il loro punto informazioni.
Il menù del giorno potrà sembrare particolare, ma è utile.
30. Capiteli, gli piace offrire questo servizio, pur sapendo che non siete abituati.
34. L’ampio piazzale/parcheggio/ sala pranzo – cena, diventa a l’occorrenza sala giochi, o campo da calcio (tempo permettendo).
38. All’Hotel Miraponte si sa chi arriva, chi parte, chi va in escursione qualche tempo con il bus giù fino in fondo allo stivale per visitare il nostro accogliente paese (servizio esterno).
40. Al bar dell’Hotel Delia vi offrirebbe volentieri un caffè, se ancora potesse.
41. Ripartirete, prima o poi, anche voi. Noi non organizziamo le escursioni, ma speriamo troviate la strada giusta.
46. Sappiamo che vorrete tutti fare un salto nella discoteca “Liberté, Egalité, Fraternité”, di cui possiamo ammirare l’entrata. Selezione all’ingresso, obbligo black dress. Afterhour garantito.
47. Ora è il momento di lasciarvi andare, augurandovi un buon viaggio attraverso questa frontiera fatta apposta e solo per voi.
48. Speriamo siate stati bene, e di non vedervi tornare indietro, ma sono soprattutto i locali, a sperare di non rivedervi più.
Photo credit: Emanuela Zampa